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Osservazioni presentate dall'ANP in Senato

OSSERVAZIONI SUL DDL N. 1108 limitatamente alle parti modificate dal ddl di conversione

1. Si osserva incidentalmente che le proposte di questa organizzazione relativamente alla conversione in legge del decreto legge n. 137 erano orientate alla sua integrazione con alcune misure, a nostro avviso necessarie ed urgenti.
2. Si prende atto che l’odierna richiesta di osservazioni riguarda solo le modifiche realmente apportate al testo del decreto legge e non lascia spazio ad indicazioni di segno diverso. Ci si astiene quindi dal reiterare quanto già proposto, mentre si deve osservare che la maggior parte degli interventi operati dalla Camera è di natura redazionale e non suscita particolari commenti.
3. Rispetto alle integrazioni di merito, l’Anp esprime apprezzamento per l’inserimento nel testo di alcuni passaggi relativi ad interventi per il miglioramento dell’edilizia scolastica (comma 1-bis aggiunto all’art. 2; inserimento dell’articolo 7-bis).
4. L’Anp ritiene altresì positivo l’inserimento dell’art. 5-bis, che si fa carico di una situazione paradossale relativa agli studenti dei corsi SSIS e COBASLID di anni successivi al primo. Pur comprendendo che non è questa la sede per interventi più organici nella materia, ribadisce la necessità di porre rimedio il più rapidamente possibile al vuoto normativo di fatto esistente in materia di formazione iniziale e reclutamento dei docenti.

Roma, 13 ottobre 2008

OSSERVAZIONI AL PIANO PROGRAMMATICO SULLA SCUOLA
(previsto dalla legge 133/08 di conversione del decreto legge n. 112 – atto n. 36 )

Non si ritiene di dover formulare osservazioni particolari, in quanto il piano in questione costituisce la traduzione operativa di un testo di legge ormai definitivamente in vigore. Pertanto, ogni proposta correttiva potrebbe solo consistere in interventi redazionali, di per sè ininfluenti, ovvero in indicazioni non ricevibili, stante il vincolo della legge retrostante.
Si ritiene solo di dover ribadire – a futura memoria – che (pur condividendo l’obiettivo di principio del contenimento delle spese non produttive) questa organizzazione ritiene sbagliato destinare solo il 30% delle economie attese al reinvestimento nella scuola.
In particolare, apprezza che tale reinvestimento riguardi il riconoscimento del merito e dell’impegno professionale del personale docente, ponendo le basi per l’avvio di una vera e propria carriera finora negata agli interessati. Ritiene però che il rimanente 70% dovrebbe anch’esso ritornare alla scuola, con una specifica attenzione ai seguenti punti critici:
- interventi di edilizia scolastica e di messa in sicurezza degli edifici più incisivi e completi di quelli attualmente possibili con le risorse messe a disposizione;
- versamento ai bilanci delle istituzioni scolastiche di tutte le somme a vario titolo arretrate e relative ad anni precedenti (almeno dal 2003 in poi), per metterle in condizione di chiudere le partite in sospeso;
- inversione di tendenza nella progressiva riduzione dei finanziamenti per spese di funzionamento. Si ricorda che fra il 2001 ed il 2006 tali finanziamenti sono stati oggetto di tagli successivi, fino a ridursi al 30% di quelli iniziali: quanto al 2007 e 2008 si è registrato il sostanziale congelamento della situazione. Se si vuole puntare sull’autonomia delle scuole per migliorare la qualità dell’istruzione, bisogna fornire ad essa i mezzi per svilupparsi. Se invece si continua a governare rigidamente dal centro i flussi finanziari, l’autonomia rimarrà una mera evocazione verbale priva di contenuti reali.

Non è quindi in discussione il piano programmatico in sé, che si limita a recepire le indicazioni della legge. Si ritiene tuttavia che il Parlamento debba valutare le implicazioni delle decisioni fin qui assunte ed apportare nei tempi più brevi e con gli strumenti più idonei le correzioni necessarie.

Roma, 13 ottobre 2008

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