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Ancora una volta l'arroganza e la boria dei sindacati storici non hanno limiti..

Vittorio Barsotti - Paolo Razzuoli

Anche su questo sito abbiamo pubblicato il comunicato dell'Anp del 26 aprile, con cui si è lanciata una manifestazione significativamente chiamata "La rabbia dei Presidi", che si terrà a Roma, il giovedì 25 maggio 2017, a partire dalle ore 10.00.
All'iniziativa sono invitati i dirigenti scolastici di tutta Italia, per portare avanti le nostre rivendicazioni, a difesa di una scuola moderna che possa davvero guardare al futuro: i presidi infatti hanno subito una grave lesione delle loro prerogative professionali a seguito della politica governativa, con particolare riferimento all’intesa del 30 novembre 2016 che ha restituito ai sindacati il controllo sulla gestione del personale ed ha subordinato la legge agli accordi contrattuali. Viviamo inoltre una inaccettabile situazione di sperequazione retributiva con i colleghi, di pari livello, in servizio presso le altre amministrazioni pubbliche. Come se non bastasse abbiamo una enorme e sempre crescente mole di adempimenti connessi all’esercizio della funzione, spesso aggravata da una scarsa connessione con gli obiettivi triennali assegnati a ciascun dirigente.

E' sconcertante la reazione dei sindacati storici del personale della scuola: una reazione ispirata ad un'arroganza e ad una boria che sembrano non avere limiti.
Infatti, i sindacati confederali e lo SNALS non hanno accettato la proposta di un'assemblea unitaria. LO hanno deciso in data 3 maggio, quindi successivamente all'indizione della manifestazione Anp. Ne hanno informato con un comunicato nel quale, non solo vengono copiate gran parte delle nostre richieste, ma addirittura si invitano i dirigenti ad assemblee regionali indette per lo stesso giorno 25 maggio, quindi in coincidenza con la nostra manifestazione. Un atteggiamento che lascia allibiti e che, oltre ad una traboccante dose di protervia, attesta una palese difficoltà.

E' importante essere a Roma alla manifestazione Anp, non solo per affermare la correttezza delle richieste della categoria, ma anche per dire un "no" forte e chiaro all'attuale fase controriformista, in cui si stanno smontando quei se pur timidi spazi di autonomia decisionale che la legge 107/2015 aveva previsto per i Dirigenti Scolastici.
Ma è importante esserci anche per inviare un segnale ai sindacati storici che, ancora una volta, stanno cercando di privilegiare la logica dell'appartenenza rispetto ad un'azione unitaria, peraltro proposta dall'Anp, che certamente sarebbe risultata molto più utile, non solo per le istanze specifiche dei Dirigenti Scolastici, ma anche per dare un segnale di unità rispetto ai molteplici temi concernenti il mondo scolastico italiano, che richiedono decisioni e risposte chiare e di prospettiva.

Lucca, 6 maggio 2017

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