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Informazioni varie

 

Alessandro Artini, Presidente ANP Toscana

 

 

Il Prossimo Congresso ANP si svolgerà nel mese di aprile 2021

 

Nello scorso Consiglio Nazionale del 30 aprile 2020, la discussione più importante, secondo me, è stata relativa al prossimo Congresso Nazionale, che si prevedeva a Dicembre, per scadenza “naturale”. I colleghi presidenti di alcune regioni (per esempio, quello lombardo, cioè il preside Massimo Spinelli) hanno fatto presente che, considerata la situazione attuale di emergenza epidemica, è opportuno rimandare la celebrazione del congresso. In tal senso, è stato deliberato di procrastinarla al mese di aprile 2021.

 

 

CIR ‘17/’18 e ‘18/’19

 

Per quanto riguarda i CIR ‘17/’18 e ‘18/’19, avendo consultato il collega Fabio Cannatà dello staff nazionale, preciso quanto segue.

Le reggenze nel ‘17/’18 sono state numerose. Quindi, per remunerare i colleghi che hanno avuto l’incarico di reggenza si utilizzano le risorse che nel Fondo regionale sono finalizzate alla retribuzione di risultato (che comprendono almeno il 15% del Fondo regionale, mentre sussiste un massimo dell’85% per la retribuzione di posizione, fissa e variabile). Calcolando il fabbisogno per le reggenze dell’a. s. 2017/2018: una reggenza pesa sulla retribuzione di risultato per un valore corrispondente all’80% del valore della retribuzione di posizione attribuita alla sede, in considerazione della fascia di complessità. Se il valore del 15% del risultato (che “ospita” anche la retribuzione delle reggenze, come detto) fosse insufficiente, pagate le reggenze, per garantire la retribuzione del risultato stesso, bisognerebbe ovviamente considerare un incremento del valore del 15% con conseguente decremento del valore dell’85%. Tuttavia, poiché il valore della posizione fissa è una voce stipendiale che ha identica consistenza per tutto il territorio nazionale, una diminuzione del valore della posizione variabile comporterebbe la restituzione di quanto indebitamente percepito dal 1° settembre 2017 ad oggi. L’ANP è impegnata ad evitare tale restituzione: a livello nazionale stiamo, infatti, affrontando con il Ministero dell’Istruzione la questione, valutando anche l’ipotesi di compensare eventuali conguagli a debito che dovessero prodursi con il CIR 2017/2018 con altrettanti conguagli a credito, derivanti dal CIR 2018/2019. In altri termini, si tratterebbe di mandare in esecuzione simultaneamente i due contratti, per cui quello che potrebbe andare a debito con il 2017/2018 si potrebbe recuperare con il 2018/2019. Seppur non si tratti di cifre cospicue (così mi è stato detto), è meglio evitare una tale incresciosa situazione.

Sempre al collega Fabio Cannatà dello staff nazionale ho chiesto di “rifare” i conti della nostra regione, per valutare quale strada possa essere perseguita con le migliori prospettive di successo. Fabio se ne sta occupando.

 

convenzione con SIAS

 

Vorrei ricordare, inoltre, che ho recentemente sottoscritto la convenzione con SIAS e segnatamente con la Presidente MCL, signora Diva Gonfiantini. Originariamente, essa era finalizzata ad ottenere la disponibilità di una stanza per l’assistenza in presenza fisica ai nostri colleghi, fiorentini e non solo. Come sapete, poi, nonostante la nostra permanenza nel pomeriggio dei giorni previsti, nessuno dei colleghi è venuto a chiedere consulenza (la sede SIAS è in Piazza G. Salvemini 21, a Firenze) e pertanto abbiamo rinunciato a programmare ulteriori date d’incontro.

La collaborazione con SIAS, tuttavia, consente ai nostri associati di fruire di alcuni servizi di natura fiscale (dichiarazioni singole e/o congiunte, UNICO, IMU, ecc.) a prezzi agevolati. In tal senso ci è parso opportuno rinnovare la convenzione.

 

 

L’auspicio di un dibattito

 

Mi auguro, infine, che nella nostra associazione si inauguri un dibattito “politico” (di politica scolastica) a “360 gradi”, poiché nello scorso Consiglio nazionale si è sostanzialmente dibattuto temi relativi alla nostra vita interna. Era necessario definire le nostre scadenze, ma le questioni esterne che ci interrogano sono molteplici e gravi.

Peraltro, la nostra associazione sta svolgendo un’attività eccezionale, e non c’è giorno in cui, nel nostro sito, non compaiano annunci relativi alla consulenza, a webinar, momenti formativi, ecc. Il materiale prodotto, inoltre, è notevole in senso quantitativo e qualitativo. Decisamente la presidenza nazionale e lo staff stanno compiendo un ottimo lavoro di cui siamo grati e fieri.

Proprio per valorizzare appieno tutte queste attività, è opportuno sviluppare anche un dibattito politico interno e definire le linee che dobbiamo perseguire. I destini della scuola sono fortemente e drammaticamente in gioco, proprio in questi tempi, in cui alcuni provvedimenti legislativi potrebbero opprimere ulteriormente l’autonomia scolastica (che non ha mai trovato una piena realizzazione). Un’altra negativa conseguenza, inoltre, potrebbe essere quella di affievolire ancora le prerogative dirigenziali, già conculcate dalla politica sindacale reazionaria, innescatasi a seguito della Buona Scuola.

Sul piano della politica nazionale (mi sia consentito questo riferimento per inquadrare la problematica), ci apprestiamo ad assistere a una distribuzione ingente di risorse, che - come suggerisce Sabino Cassese – non è detto che soddisfi criteri di equità e, per aggiunta, corre il rischio di alimentare il tradizionale assistenzialismo. Analogamente, sul piano della politica scolastica, c’è da paventare una prospettiva di contributi “a pioggia” e immissioni in ruolo massicce, estranee a qualsiasi criterio meritocratico, destinate a riaffermare il ruolo della scuola come appendice del sistema di welfare.

Sollevare questi problemi, oggi, appare come uno sforzo inane e destinato all’insuccesso. Del resto, nessuno sembra opporsi alla distribuzione assistenzialistica di risorse, né alle politiche di falso egualitarismo professionale nella scuola. La gravità della situazione del Paese e della scuola non favorisce la discussione su tali scelte, ma ciò non durerà a lungo. Le risorse, infatti, non sono illimitate e, a breve, un dibattito necessariamente si innescherà nel Paese e nella scuola. Dovremo trovare dei criteri di distribuzione.

Per questo, il futuro della scuola è, oggi più che mai, in gioco.

Alla nostra associazione competono responsabilità enormi, poiché, nel mondo della scuola, essa si è conquistata un prestigio indiscusso.

 

Firenze, 22 maggio 2020

 

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